Su quali Paesi Esteri devono focalizzarsi le PMI italiane per far rilanciare l’export e sviluppare il proprio business?
A questa domanda cerca di dare una risposta l’Indicatore di Business Attractiveness (IBA), giunto quest’anno alla sua seconda release. L’IBA – che nasce dalla collaborazione tra Università Cattolica di Milano e Aice, con il contributo aggiunto della Camera di Commercio di Milano – ha l’obiettivo di supportare le aziende, in particolare le PMI, nel valutare l’attrattività dei diversi mercati internazionali.
L’indice sintetico evidenzia quali sono le economie potenzialmente maggiormente “ricettive” su cui le industrie del made in Italy dovrebbero focalizzarsi per espandere il proprio business anziché insistere nel tentativo di approcciare molti mercati contemporaneamente.
L’applicazione dell’indice ai fini della scrematura delle potenziali destinazioni – la cui appetibilità ed affidabilità deve comunque essere verificata in relazione alla propria realtà settoriale – potrebbe in questo modo aiutare le imprese ad indirizzare nella maniera più opportuna le proprie risorse umane e finanziarie che sono – per definizione – scarse.
Scorrendo le prime 20 posizioni dal ranking [riportate in tabella] si evidenzia che rispetto al 2012 tra i paesi a maggiore attrattività Singapore guadagna 3 posizioni salendo al 6° posto, mentre gli Stati Uniti ne guadagnano una portandosi al 2° posto subito sotto la Germania.
La Cina è l’unico paese dei BRICS all’interno dei TOP 20 mentre si evidenziano ottime potenzialità tra i paesi del middle-east e del far-east come Malaysia, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Giappone.