Che ci si possa spostare in tempi brevissimi oramai è sempre più reale, che questi spostamenti possano avvenire in modo da coprire migliaia di chilometri in poche decine di minuti è un progetto ambizioso che comincia a definirsi in modo meno fantascientifico rispetto a qualche anno fa.
Hyperloop non è un treno e non è un aereo. E’ più il soddisfare un bisogno latente della società che viviamo e che, in fretta, si trasforma. Non è solo per il vecchio adagio che “il tempo è denaro” per Elon Musk, numero uno di Tesla e di SpaceX, questo progetto è un impegno per l’ambiente, un’alternativa alla mobilità, un’opportunità di sviluppo.
Il primo test nel deserto del Nevada è durato 2 secondi ed è servito a dimostrare che il progetto procede, è fatibile e cerca investitori.
Il supertreno correrà su piloni speciali con delle capsule per merci o passeggeri che viaggiano in tubi d’acciaio a bassa pressione.
Il successivo passo del progetto di Musk sarà realizzare un sistema che faccia levitare la slitta del treno in modo da ridurre l’attrito con i binari e consentire al sistema di raggiungere la velocità annunciata di oltre 1.100 km/ora. Andremo così da Milano a Roma nel tempo di una puntata di una serie tv (35 minuti), con un biglietto di circa 20 euro a passeggero.
Il supertreno è un mezzo sostenibile perchè non inquinante e in grado di generare elettricità maggiore di quella utlizzata (facilmente riconvertita per altri usi). Il cemento dei piloni sarà in grado di pulire l’aria raccogliendo diossido di carbonio e rilasciando ossigeno, il sistema sarà dotato di pannelli solari.
Elon Musk ha immaginato la realizzazione del treno superveloce come un laboratorio per “scienziati” di tutto il pianeta, indicendo una gara mondiale per ideare la tecnologia migliore al servizio del suo progetto.
In queste ultime ore una start up italiana, Ales Tech, è stata scelta per le sospensioni che seriviranno a ridurre le forti vibrazioni provocate dall’elevata velocità.
Il tema dei trasporti, così caro a Elon Musk, resta la sfida più avvincente ed entusiasmante per le scelte stategiche del futuro: mobilità delle persone, trasporto merci, opportunità di crescita. Il nodo delle infrastrutture resta tutt’altro che secondario e nulla al momento sembra far pensare che l’investimento sarà a buon prezzo e con pochi rischi. Musk e il suo team sono alla ricerca di investitori così da avere, come dichiarato, “il primo Hyperloop perfettamente funzionante entro il 2020”. Alcuni governi si sono detti interessati ma la realtà italiana, nello specifico, fa temere diverse esitazioni. Non ultima la complessa conformazione del territorio.