Una ricerca del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia commissionata a GR Advisory fa emergere come, nel 75,5% dei casi – il campione è stato di 245 aziende – l’obiettivo dell’analisi gestionale sia il controllo dei costi. Chilometri, consumi e incidentalità sono le voci più importanti che i fleet manager analizzano.
Nel 61,2% dei casi lo strumento gestionale ha una periodicità mensile, mentre il 26,5% delle aziende lo considera utile trimestralmente e il restante 12,3% usa tempistiche più ampie. Tra gli strumenti più utilizzati per l’elaborazione di dati il foglio di lavoro Excel rimane saldamente in vetta con il 41,8% di utilizzatori, mentre solo il 18,2% dei manager si avvale di software gestionali specializzati e il 15,2% utilizza sistemi su misura creati internamente.
La caratteristica più apprezzata di questi strumenti – dal 73,5% degli intervistati – è la possibilità di avere un cockpit di controllo con visibilità immediata di tutti i dati che riguardano il parco autoveicoli, praticità amplificata dal possibile utilizzo di app dedicate, ben considerate dal 77,6% delle aziende, che consentono un facile monitoraggio anche da apparecchi nomadi quali: smartphone, tablet e phablet.
I KPI rappresentano anche uno dei parametri di valutazione dell’operato del fleet manager che si conferma sempre più una figura strategica all’interno delle aziende in funzione anche della sempre più ampia disponibilità di dati che per il 70% produrrà un vero salto di qualità nella misurazione e nell’ottimizzazione dei KPI per la flotta anche se in tempi non immediati. La ricerca ha anche evidenziato come i dati vengano confrontati con dei KPI (Key Performance Index) che nel 63,2% sono basati sul obiettivi aziendali e nell’8,3% si confrontano con delle valutazioni di mercato.