Sempre più aziende realizzano uno o più siti, sempre più individui desiderano e sviluppano un proprio sito personale, quello del gruppo di amici e così via. Viviamo un periodo in cui spopolano blog e forum, ed è difficile orientarsi per capire cosa mettere nel proprio sito, cosa usare e soprattutto come farlo vedere agli altri.
Siamo totalmente dentro il web2.0, termine utilizzato per indicare l’attuale fase di evoluzione di internet, caratterizzata dall’interazione sito-utente e dalla nascita di applicazioni online (blog, forum, motori di ricerca, social media, ecc.). Il precedente web (conosciuto come web 1.0) nato con la diffusione di internet (negli anni ‘90) era composto per lo più da pagine statiche, incentrate sull’html, dove l’utente vedeva la pagina ma non aveva possibilità di interazioni.
Lo scopo, nella prima fase, era di ottenere pagine semplici e veloci da caricare, anche perché la tecnologia per una connessione veloce non era ancora sviluppata; oggi, invece, la necessità principale (vista la crescita iperbolica di offerta e di contenuti) è rendere i siti accessibili e usabili.
Le persone oggi usano comunemente internet per informarsi su prodotti e servizi, per contattare aziende e fare networking. Anche i business classici necessitano di sviluppare una presenza online che garantisca il reperimento di informazioni e contatti. E l’usabilità e la user experience sono uno dei fattori fondamentali per aiutare le persone a trovare facilmente quello che cercano. Per questo ogni azienda dovrebbe impostare una strategia digitale coerente con il proprio brand e i propri prodotti. Ma si deve andare anche oltre: bisogna allineare la strategia aziendale con la strategia digitale. L’online non deve essere visto come un semplice canale di business: per le persone è un’estensione dell’azienda, entrare nel sito equivale a entrare negli uffici o nei negozi del brand. La domanda da porsi è quindi: che esperienza voglio dare a chi entra nei miei uffici o nei miei negozi?
Con web usabile intendiamo una misura che ci dice quanto una determinata cosa presente in una risorsa web (in generale un sito) è semplice da usare, ci dice quanto è necessario per imparare ad usare quella cosa, con quanta efficienza si usa successivamente, quanto si riesce a tenerne a mente il funzionamento, quanto alta è la probabilità di fare errori quando la si usa e quanto è piacevole usarla. Se l’utente non riesce o non vuole usare una data funzionalità di un oggetto o di un programma, essa viene ignorata e potrebbe tranquillamente non esserci.
L’usabilità diventa essenziale nei siti e-commerce o nei siti che intendono proporre transazioni.
WEB USABILITY E PROGETTAZIONE
La web usability è un approccio della progettazione per rendere i siti web facili da usare, senza richiedere all’utente di sottostare a una formazione specifica. È un processo che cerca di rendere l’ambiente web attraente e amichevole per l’utilizzatore che deve navigare con fluidità recuperando facilmente i contenuti. L’utente deve essere in grado di mettere in relazione in modo intuitivo le azioni che ha bisogno di compiere nella pagina web con altre interazioni che svolge fisicamente nella vita quotidiana, come ad esempio premere un pulsante per ottenere un’azione.
L’obiettivo finale della web usability è rendere invisibile la tecnologia sottostante, trasparente per l’utente che deve concentrare la propria attenzione e lo sforzo cognitivo principalmente sul compito, senza disperderli sull’utilizzo del mezzo. Per ottenere siti web usabili è necessario conoscere e coinvolgere gli utenti durante la fase della progettazione. La web usability va perciò considerata e valutata in ogni momento della progettazione: nelle fasi iniziali, in itinere e prima della pubblicazione; in ogni fase con strumenti diversi (riferimenti ai principi, interviste, confronti, simulazione d’uso, questionari e test su campione di utenti target) e con il coinvolgimento continuo dell’utente.
Per capire a che livello di usabilità si trova un sito, come si può migliorare e quali sono i passi da fare esistono delle linee guida di usabilità generale per i siti web, anche se spesso si deve contestualizzare l’utilizzo e capire bene le diverse tipologie di utenti a cui il sito si rivolge, i loro bisogni informativi e i loro comportamenti di navigazione.
In rete è possibile trovare numerosi riferimenti che ne illustrano i principi e le tecniche, che rappresentano un’utile e concreta base di riferimento per chi è interessato all’usabilità.
DIECI CONSIGLI PER UN USO MIGLIORE DEL WEB
ERRORI DA EVITARE
1. SITI E HOMEPAGE IN FLASH
I siti in flash si sono dimostrati piuttosto fastidiosi per gli utenti. Ci sono diversi motivi che sconsigliano la realizzazione in flash:
a. la libertà di design ottenibile con flash consente di andare facilmente “fuori standard”: pulsanti e link dalla forma diversa, font più piccoli o illeggibili, colori e sfondi che limitano la comprensione dei testi;
b. il tempo di caricamento rallenta la navigazione dell’utente, che spesso decide (in pochi secondi) se rimanere nel sito oppure abbandonarlo;
c. le singole pagine non possono essere inserite nei preferiti e il loro indirizzo non può essere inviato ad amici e conoscenti;
d. per la maggior parte dei terminali mobile il formato non è riconosciuto o è visualizzato male.
2. PAGINE INTRO
La pagina iniziale che introduce al sito rallenta l’accesso dell’utente a un contenuto di interesse. Al netto di comunicazioni realmente importanti per tutti o di diverse localizzazioni del sito (lingue diverse), è consigliabile evitate rigorosamente una “intro”. Un altro errore comune è l’apertura delle pagine in nuove finestre: se l’utente decide di aprire i link in nuove finestre è sicuramente in grado di farlo, ma non possiamo imporglielo.
3. VIDEO E MUSICA CHE PARTONO IN AUTOMATICO
Di fronte a video o musica che partono automaticamente gli utenti hanno sempre un solo comportamento: a meno che il vostro sito non sia dedicato ai video o alla musica, le persone cercano di fermare il video, spegnere la musica o entrambe le cose. Inoltre molti utenti navigano dall’ufficio e l’improvvisa “esplosione” di una musica o di un video sono esperienze sgradevoli per l’utente agli occhi degli altri colleghi di ufficio.
4. CONTENUTI IN PDF
Spesso capita di vedere siti che “linkano” le informazioni sui prodotti o servizi a file pdf. Per gli utenti significa spesso un cambio di paradigma (dalla navigazione web a un file), con ripercussioni sulle azioni disponibili: il pdf non si naviga come una pagina web, non si può mettere nei preferiti, si deve salvare, ecc. Il formato pdf dovrebbe essere riservato esclusivamente a contenuti che richiedono di essere salvati o stampati per una lettura approfondita: ad esempio contratti o manuali di prodotto.
5. ANIMAZIONI E PUBBLICITÀ
Nonostante sia oggi sempre meno diffusa la presenza di siti che usano gif animate, alcune aziende cadono nel tranello dell’interattività a tutti i costi: banner o animazioni “vivacizzano” le homepage troppo statiche o pubblicizzano prodotti dell’azienda. Gli utenti non gradiscono animazioni o pubblicità nei siti aziendali, a meno che non siano funzionali al loro obiettivo.
SUGGERIMENTI PER AUMENTARE L’USABILITÀ
6.SPIEGARE BENE COSA FA L’AZIENDA
L’utente del vostro sito spesso non vi conosce, o, al massimo, ha un’idea vaga. Per questo è necessario spiegare chiaramente, con un massimo di 20 parole, cosa fa la vostra azienda. Il resto può essere approfondito successivamente, ma in Home page deve essere chiarita con precisione e velocemente l’offerta aziendale. Nelle altre pagine è utile riportare una tagline accanto al logo, per aiutare gli utenti che “atterrano” in una pagina secondaria, magari provenendo da un motore di ricerca, a capire subito di cosa si occupa il sito (l’azienda) visitato.
7. SCRIVERE CONTENUTI IN PILLOLE
Gli utenti web non leggono, bensì “scansionano” i contenuti sorvolandoli con lo sguardo mentre cercano parole chiave che catturino il loro interesse. I testi lunghi non vengono letti quasi mai, così come i testi in carattere piccolo. Ogni contenuto del sito va quindi editato in maniera maniacale per essere reso efficace: suddividete il testo in brevi paragrafi di 4-5 righe; titolate ogni paragrafo utilizzando parole chiave che catturino attenzione; per facilitare la scansione utilizzate liste puntate o elenchi; utilizzare moderatamente il grassetto per evidenziare le parole più importanti.
8. TITOLI E LINK SIGNIFICATIVI
Il titolo di un testo o di un paragrafo deve riportare parole significative per l’utente, mentre sono sconsigliati titoli “a effetto” per catturare l’attenzione degli utenti. Le parole “linkate” devono far trasparire il “profumo dell’informazione” che vi si troverà cliccando. Un buon esercizio è riportare in un foglio tutti i titoli e i link di una pagina o di tutto il sito: leggendo l’elenco dei titoli/link si dovrebbe comprendere di cosa parla il testo o dove porta il link.
9. UTILIZZARE FONT GRANDI PER I TITOLI E MEDI PER IL TESTO
Non vi sono dubbi: i testi al di sotto dei 12 punti sono completamente ignorati dagli utenti. È consigliato l’utilizzo di font con una grandezza media e che possano essere aumentati dagli utenti. I titoli dovrebbero avere font molto più grandi del testo, per essere riconoscibili e differenziabili dal resto del contenuto. Titoli grandi e testo medio, combinati con gli altri suggerimenti, aiutano gli utenti a scandire il ritmo del contenuto, offrendo appigli chiari e approfondimenti facili da leggere.
10. DIFFERENZIARE BENE I LINK DAL TESTO
Anche se le linee guida dicono che il blu è il miglior colore per i link, l’importante è differenziare bene il colore dei link dal resto del testo. Molti siti utilizzano link neri sottolineati: l’utente non interpreta correttamente questa scelta e la vive come semplice evidenziazione del testo. Il problema è ancora più grave per smartphone e tablet: gli utenti tendono a cliccare su “blocchi di contenuto”, immagini e aree visive, più che su singoli link. In questo caso l’approccio va completamente rivisto, utilizzando link che abbracciano aree più ampie o testi interi anziché poche parole.