È possibile conciliare l’operatività del business con il miglioramento dell’impronta ecologica d’impresa?

A cura di Roberto Polli – Senior Manager GR ADVISORY

La crescente attenzione della comunità per i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di gas ad effetto serra non si è fermata alle iniziative internazionali o nazionali (Protocollo di Kyoto, Emissions Trading System dell’Unione Europea). Il consumatore finale ha raggiunto una accresciuta fiducia di poter influenzare le logiche del mercato attraverso una “pressione selettiva positiva” verso prodotti e aziende a minore impatto ambientale.

Il mondo finanziario, economico ed industriale sempre più ritiene che la nuova consapevolezza possa costituire una reale opportunità per conseguire un vantaggio in un contesto globale competitivo. Investire per migliorare l’impronta ecologica presenta un’ immagine sana e responsabile, che aumenta la competitività verso la concorrenza e l’attrattività verso consumatori e risorse interne.

Trasformare i buoni propositi e le idee in traguardi misurabili è possibile solo con una presa di coscienza dei fattori critici tipici di ogni singola impresa e con la definizione di KPI personalizzati, per implementare le misure e le azioni di monitoraggio e analisi, ridurre gli impatti ambientali e sociali legati alle proprie attività, al processo produttivo e ai prodotti distribuiti sul mercato.  

L’espressione carbon footprint, nota nella sua dizione inglese non del tutto corretta, è un indicatore ambientale che misura l’impatto delle attività umane sul clima globale ed esprime quantitativamente gli effetti prodotti da parte dei gas serra generati da una persona o da un’impresa con le attività tipiche. I principali vantaggi, rispetto ad un Life Cycle Assesment (LCA) che indirizza il ciclo vitale di un prodotto, sono la facilità di comunicazione e di comprensione da parte del pubblico e la possibilità di essere direttamente collegata ai fattori caratterizzanti l’impresa.

Un progetto concreto capace di conciliare l’operatività del business e i risultati del conto economico con le potenzialità del progetto di miglioramento, che consenta di misurare le performance e individuare i punti critici di maggiore rischio, è chiave per accelerare la transizione verde e ridurre l’impatto sull’ambiente, creando nuove opportunità per aggiungere valore all’impresa e dando un contributo allo sviluppo sostenibile.

Un intervento modulare fortemente personalizzato è caratterizzato da due fasi.

  • Una diagnostica meticolosa che osservi ed individui le aree d’azione indirizzabili, condivida le aspettative degli stakeholder, identifichi costi e benefici.
  • Un piano di sostenibilità che sia agile e non invasivo, senza intralci alle pratiche quotidiane, realizzato da un team interfunzionale capace di coniugare la sostenibilità con il conto economico, coinvolgendo tutti i dipendenti per lo sviluppo della cultura della sostenibilità aziendale

GR ADVISORY ha sviluppato una metodologia di lavoro pragmatica per assistere le aziende nell’intero percorso di trasformazione e realizzazione di un’azione mirata agli obbiettivi attraverso la misurazione del punto di partenza, definizione del piano green, assistenza operativa al cambiamento, controllo degli obiettivi raggiunti e supporto alla comunicazione. 

Vuoi saperne di più? green@gradvisory.it